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Le Chiese di Napoli, monumenti di maestosa bellezza

Camminare per il centro storico di Napoli è una delle esperienze più interessanti che si possano fare. Lo è per il visitatore occasionale quanto per il napoletano stesso. Ad ogni angolo, in ogni vicolo si respira tutta la storia e il passato di una città che è stata grande e ha contribuito ad ispirare opere grandiose che sono diventate parte integrante di sè.

Il numero di Chiese presenti solo nel centro di Napoli è innumerevole. Di seguito ne verranno suggerite alcune tra le più importanti, ma il consiglio è quello di tenere sempre gli occhi bene aperti perchè non si sa mai in quale bella scoperta si può “inciampare”.

La Chiesa del Gesù Nuovo

La Chiesa si apre sull’omonima piazza-simbolo del centro storico di Napoli, attraversata dalla celeCabre via conosciuta come Spaccanapoli. 
La Chiesa del Gesù Nuovo, o Trinità Maggiore a Napoli, è un esempio di Palazzo nobiliare trasformato in edificio ecclesiastico.

Il palazzo dei Sanseverino, noto come il Gesù Nuovo, fu costruito nel 1470 per ordine di Roberto Sanseverino principe di Salerno. Seguito alla confisca avvenuta  nel 1547, fu donato ai Gesuiti che ne iniziarono la ristrutturazione nell’aprile del 1584, lasciando intatta solo la facciata bugnata, con le pietre appuntite, ed il basamento,

Si tratta di una delle più importanti chiese della città, tra le massime concentrazioni di pittura e scultura barocca a cui hanno lavorato alcuni dei più influenti artisti della scuola napoletana.
All’interno è custodito il corpo di san Giuseppe Moscati, canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1987.

La Chiesa del Gesù Nuovo custodisce al suo interno opere di importanti artisti: da Cosimo Fanzago a Francesco Solimena, da Luca Giordano a Giovanni Lanfranco.
Ma all’interno del complesso ciò che cattura lo sguardo appena si varca la soglia della chiesa è sicuramente l’altare maggiore che risale al 1854.
Le volte a botte invece sono state dipinte da Belisario Corenzio tra il 1636 e il 1638, e alcune di esse ridipinte da Paolo De Matteis circa cinquanta anni dopo.

Indirizzo: Piazza del Gesù Nuovo
Ingresso: libero dal lunedì al venerdì dalle 7:00 alle 1:,30 e dalle 16:00 alle 19:45.

Il Complesso Monumentale di Santa Chiara

Di fianco al Gesù Nuovo c’è la Chiesa di Santa Chiara,un grande ed antico edificio di natura a metà tra il gotico e il barocco, innalzata dal 1310 al 1328 per volere del monarca Roberto D’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca. I sovrani, entrambi devoti a San Francesco di Assisi e a Santa Chiara, vollero costruire una cittadella francescana che accogliesse nel monastero le Clarisse e nel convento adiacente i Frati Minori. 

Le decorazioni delle maioliche si devono agli artigiani Donato e Giuseppe Massa, che hanno armonizzato la policromia del Chiostro con tutti gli elementi architettonici e naturali circostanti. All’ingresso del Chiostro,  si accede alla sala dove è conservato un presepe con pastori del Settecento e dell’Ottocento, caratteristico perché nel rispetto della tradizione presepiale napoletana, la scena non si limita alla sacra famiglia ma si allarga, fino a raffigurare icasticamente uno spaccato tipico di quella Napoli.

Percorrere i viali definiti dalle inconfondibili colonne maiolicate, attraversare il giardino di aranci in quello che è senza dubbio il Complesso Monumentale più famoso della città, lo stesso che diede il titolo ad una celebre canzone melodica napoletana, è un’esperienza irrinunciabile per visitatori e cittadini stessi.

Indirizzo: Via Santa Chiara, 49 
Apertura: per tutti i dettagli consulta il sito.

Il Duomo di Napoli

Il Duomo di Napoli, la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, la si scopre all’improvviso camminando lungo l’ottocentesca via omonima, un’arteria pensata in età borbonica ma realizzata solo con lo sventramento della città nei primi decenni dell’Unità d’Italia.
L’edificazione della Cattedrale fu voluta da Carlo d’Angiò nel 1294, nel luogo dove sorgevano due antiche basiliche: Santa Restituta e la Stefania. Per lasciar posto alla nuova costruzione, quest’ultima fu completamente demolita, mentre la basilica di Santa Restituta fu ridotta al ruolo di cappella laterale.

Il Duomo, in stile gotico, ha un impianto a croce latina, a tre navate. Il soffitto della navata principale è a cassettoni, in legno intagliato e dorato, mentre le navate laterali hanno volta a crociera, con decorazioni barocche. Le decorazioni a stucchi che decorano tutta la chiesa sono della fine del Seicento.

La facciata del Duomo, alta circa 50 metri, è dotata di tre portali, la porta di destra viene dischiusa soltanto per le festività che celebrano San Gennaro e in alcuni casi straordinari. La facciata angioina, distrutta insieme al campanile dal terremoto del 1349, fu ricostruita in stile gotico.

La Cappella del Tesoro di San Gennaro risale invece alla prima metà del XVII secolo. E’ in questa cappella che tutti gli anni, nel primo sabato di maggio, si attende con ansia il miracolo della liquefazione del sangue del santo. Basta dare uno sguardo al cancello ed al pavimento disegnati dal Fanzago, oppure ai marmi pregiati, alle sculture di scuola berniniana, all’altare del Solimena, agli affreschi, alle pitture ed alle nicchie che custodiscono il busto d’argento e le ampolle col sangue di San Gennaro, per rendersi conto di quale ricchezza risplenda sotto le sue volte.

All’esterno del Duomo, è visitabile il Museo del Tesoro di San Gennaro, che ospita numerosissime opere d’arte, gioielli, argenti donati nel corso dei secoli in segno di devozione al santo patrono.

Indirizzo: Via Duomo, 147
Apertura: dalle 08.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00.

La Chiesa di San Giovanni a Carbonara e la Chiesa dei Santi Apostoli

Entrambe custodiscono al loro interno non solo opere d’arte ma anche numerose storie che saranno rese note a tutte quando si deciderà di visitarle.
S. Giovanni a Carbonara, ad esempio, tra le altre note di interesse viene spesso ricordata perché contiene il mausoleo degli Angiò-Durazzo e della famiglia Caracciolo, mentre i SS. Apostoli con la facciata lineare e semplice, all’interno conserva numerosi tesori costituiti da marmi policromi e stucchi dorati che incorniciano gli affreschi di Giovanni Lanfranchi, artista del barocco italiano. Inoltre non potrà sfuggirvi lo splendido altare che fu commissionato a Francesco Borromini dal cardinale Ascanio Filomarino, un grandissimo mecenate che arrivò a schierarsi dalla parte di Masaniello durante la sua rivolta. La chiesa dei Santi Apostoli presenta all’esterno una scalinata in piperno datata 1685 ed è caratterizzata da una facciata rivestita di intonaco e priva di alcun motivo architettonico. L’interno invece si presenta a croce latina con navata unica coperta da volta a botte con pavimento a strisce marmoree risalente al 1698 e restaurato all’inizio del Novecento.
Per quanto riguarda invece La Chiesa di S. Giovanni a Carbonara, la sua costruzione, con l’adiacente convento agostiniano ebbe inizio nel 1339 e fu completata poi nel 1343, grazie alle donazioni del patrizio napoletano Gualtiero Galeota. Il complesso visse durante il periodo rinascimentale la sua massima espansione artistica e culturale divenendo anche luogo d’incontro tra uomini di cultura del panorama napoletano, come Giovanni Pontano, Chariteo e Jacopo Sannazaro.

S. Giovanni a Carbonara:
Indirizzo: Via Carbonara, 4
Apertura: 8-12, 16.30-20.30, gli orari di apertura possono subire variazioni,
Condizioni di visita: ingresso gratuito.

Santi Apostoli:
Indirizzo: largo Santi Apostoli, 9 
Apertura: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 20:00; domenica dalle 9 alle 13.
Condizioni di vista: ingresso gratuito.

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